La Rochelle fu uno dei più grandi porti Europei sull’Atlantico. Attorno questo porto, nato da un piccolo villaggio di pescatori, si nasconde un grande mistero Templare; sette grandi strade medievali partono dal porto e raggiungono tutta la Francia e una doppia cerchia di commanderie molto vicine tra loro lo circondano a difesa e controllo. Casualità? In realtà è probabile che i templari conoscessero tre secoli prima di Colombo la rotta per le Americhe e per lo Yucatan Messicano ricco di miniere di argento. Quello che tra i Maya dello Yucatan nel XII secolo fu considerato Il Dio Kukulkan (per gli Aztechi Quetzalcoalt,) l’uomo bianco con occhi azzurri e barba, altri non era che un Cavaliere Templare, in cerca di fonti di sostentamento e ricchezza per l’ordine; infatti mentre nell’Alto Medioevo le monete circolanti erano d’oro e bronzo, alla fine del XIV secolo la moneta d’argento, le blanc, è moneta corrente in tutta Europa.
La civiltà maya è un’anomalia nella visione tradizionale della storia e della cultura. Le testimonianze archeologiche indicano che i primi Maya apparvero “all’improvviso” circa un millennio e mezzo fa in remote aree della penisola dello Yucatàn, nell’attuale Messico, in Guatemala e in alcune regioni degli attuali Honduras e Belize. Ciò che distingue i Maya da altre civiltà contemporanee è che sembrano essere apparsi con una tecnologia già evoluta, invece di avere sviluppato la loro tecnologia nel corso del tempo
Nei suoi studi su questo popolo misterioso, Charles Gallenkamp riassume così questo enigma:
“Nessuno è mai riuscito a stabilire in modo soddisfacente dove o quando la civiltà maya ebbe origine, né come abbia potuto evolversi in un ambiente tanto ostile alla presenza umana”.
Passando a descrivere quanto poco sappiamo di questa antica civiltà, fa notare che “le cause che portarono all’improvviso abbandono delle loro grandi città durante il IX secolo d.C., uno dei misteri più sconcertanti della storia, sono ancora avvolte nelle congetture”.
Ancora oggi, per calcolare il tempo locale e quello cosmico, gli attuali Maya usano un sistema che, come sottolinea Michael D. “non ha saltato un giorno in oltre 25 secoli”. Oltre a calcolare l’anno solare e i cicli lunari, questo calendario antico di 5.000 anni indica qualcosa di davvero sorprendente: l’allineamento del nostro sistema solare (il Sole e i suoi pianeti) con il centro della nostra galassia, evento che non si verificherà più per altri 26.000 anni.
La chiave di questo “calcolatore cosmico” maya era un periodo di 260 giorni, chiamato tzolkin o “calendario sacro“, sovrapposto a un altro calendario di 365 giorni chiamato “anno vago“. I Maya rappresentavano questi due cicli temporali mediante due ruote dentate: la più piccola girava attorno alla più grande fino al raro momento in cui un giorno del calendario sacro corrispondeva allo stesso giorno dell’anno vago. Questo raro e potente momento segna la fine di un ciclo di 52 anni che fa parte di un ciclo temporale più ampio chiamato il “Grande Ciclo“. Secondo questo meccanismo, e secondo la tradizione degli stessi sacerdoti maya, l’ultimo Grande Ciclo è iniziato nell’agosto del 3114 avanti Cristo (epoca corrispondente ai primi geroglifici egizi) e terminerà tra breve, nel 2012 dopo Cristo. Più precisamente il 21 dicembre 2012, quando il Sole sarà allineato all’equatore della Via Lattea.
José Arguelles, studioso di cosmologia maya, suggerisce che i primi anni del nuovo millennio facciano parte di un sotto-ciclo iniziato nel 1992 con l’emersione di quelle che chiama “tecnologie non-materialistiche ed ecologicamente armoniche, complementari alla nuova società mediarchica dell’informazione decentralizzata”.
Un articolo del 1 marzo 2005 di una rivista on-line indiana descrive lo scenario elaborato dallo Hyderabad Computer Model sulla coincidenza tra la fine del calendario e l’inversione dei poli magnetici. L’agghiacciante titolo dice: “Modelli informatici prevedono inversione dei poli magnetici della Terra e la possibilità che il Sole metta fine all’umanità nel 2012“.
Per gli antichi Egizi Iside rappresentava il centro della galassia, nell’aspetto divino di madre della creazione. Essa era la prima materia, l’utero nascosto di tutto ciò che esiste. Incarnava la sorgente dei raggi cosmici, della polvere interstellare e di altri elementi rari che la scienza ha scoperto solo in tempi storici recenti scaturire dal centro del galassia.
Uno dei segreti dell’antico Egitto è infatti la conoscenza di un Sole segreto al centro dell’universo. Nel linguaggio alchemico, il centro della galassia è anche chiamato il Sole nero. E’ il Sole segreto che incarna l’eterno femminino, la soror mystica.
Il figlio di Iside e di Osiride è Horus che simboleggia il Sole che splende nel cielo. Attraverso questa metafora, il mito egizio ci dice che Iside, il centro della galassia, ha dato la vita al nostro Sole, proprio come ha dato vita a tutto ciò che esiste.
E questo non può non ricordarci l’Hunab Ku maya.
Nel 2004, nel libro Beyond the Big Bang, l’astrofisico Paul A. Laviolette ha esaminato i dati raccolti dalla NASA, dal telescopio orbitante Hubble e da centinaia di altre fonti, e ha elaborato una nuova teoria sulla nascita del nostro Sole e dell’universo. Secondo Laviolette il centro della nostra grande galassia sarebbe una spirale che entra periodicamente in attività attraverso delle esplosioni, e nel periodo di attività esplosiva irradierebbe una continua trasmissione di raggi gamma, impulsi elettromagnetici, polvere interstellare e altri elementi. In sostanza la scienza si starebbe avviando a confermare che tutto ciò che compone la nostra galassia, sarebbe il prodotto di queste forze che si sprigionano dal centro.
Una conclusione che i miti di Iside e Hunab Ku incarnano perfettamente.
Già nel 1992, la sonda della NASA Ulysses ha rilevato che la maggior parte dell’energia presente nello spazio si origina da questa sorgente a spirale che è nel centro.
Laviolette ha calcolato che l’ultimo periodo di attività della nostra galassia risalirebbe a 13.000 anni fa e che l’esplosione sarebbe durata circa 1000 anni.
Proviamo a immaginare cosa avremmo visto se fossimo stati lì nel momento in cui il centro del nostro universo scoppiava: tutti i raggi di luce che da esso si sprigionavano forse ci avrebbero fatto associare il centro dell’universo a un enorme utero.
Lo spettacolo di un utero galattico che per un migliaio di anni ha illuminato il cielo notturno potrebbe benissimo essere stato all’origine del mito di Iside, la Grande Madre, l’utero gravido che dà la vita a milioni di Horus, le stelle splendenti nel cielo. Ma Laviolette ci dice che tutto questo sarebbe accaduto 13.000 anni fa e le piramidi di Giza e la Sfinge sono la rappresentazione sulla terra della cintura di orione e della costellazione del leone come erano 13.000 anni fa e al termine dell’intensissimo momento luminoso, quando il centro galattico è tornato allo stato quiescente, Iside si è trasformata nella nera dea velata, nascosta per secoli, nell’attesa di svelarsi nuovamente. Quando?
Forse quando, nel giorno del solstizio d’inverno del 2012, la Terra e il Sole saranno allineati con il centro della galassia, con Iside.
I Maya hanno tramandato che, insieme al cambiamento di coscienza, il 2012 preannuncerà l’emersione dell’energia della dea.
La storia di Iside, Osiride e Horus molti secoli dopo si ripropone sorprendentemente per i cristiani nella Vergine Maria che dà alla luce un bambino, il salvatore dell’umanità, colui che illumina tutti gli uomini liberandoli dal buio del peccato e dell’oppressione, il mito della Grande Madre che genera il Sole risorge in epoca moderna.
Ma gli insegnamenti dell’antico Egitto, patria di nascita dell’alchimia, avrebbero avuto una forza ancora maggiore: il simbolo della Grande Dea Iside si sarebbe diffuso in tutta Europa, assumendo la forma della madonna nera, una rappresentazione della Vergine Maria e del suo santo bambino con il volto scuro che si ritrova in molte nazioni.
Spesso le madonne nere sono state ricavate da rocce vulcaniche eruttate dalla profondità della terra, nascendo così dalla stessa materia primordiale di cui è costituito il nostro pianeta: esse simboleggerebbero quindi, nel materiale stesso di cui son fatte, la sostanza originaria su cui si innestano tutte le trasmutazioni alchemiche. Il bambino Gesù che esse tengono in braccio raffigurerebbe, secondo alcune letture, Horus, il figlio di Iside e Osiride.
Ma continuiamo con i nostri accostamenti: tanto Iside che la Vergine Maria, come le divinità femminili e il femminile stesso, sono associate alla Luna. Partendo da ciò, molte scuole alchemiche europee hanno adottato il calendario lunare di 13 mesi. Questo calendario ha creato un tredicesimo segno zodiacale, Ophiuchus, il Serpentario. Situata in perfetta corrispondenza con il centro galattico, tra lo Scorpione e il Sagittario, la costellazione di Ophiuchus era il segno segreto degli alchimisti. Questo tredicesimo segno zodiacale è scomparso con l’avvento del calendario solare romano di 12 mesi, che ha rapidamente sostituito l’antico calendario lunare e galattico, scandendo il tempo dell’epoca moderna.
A questo punto dobbiamo ricordare che lo Tzolkin, il calendario sacro dei Maya, era proprio un calendario lunare, così come lo era il calendario di molte scuole alchemiche europee.
E dopo questo avvincente racconto, è bene raccogliere i dati che straordinariamente si intersecano: quando l’orizzonte del nostro cielo lascerà la costellazione dei Pesci per entrare in quella dell’Acquario, e cioè molto probabilmente nel 2012, il mondo sarà in bilico; quel giorno la Terra e il Sole saranno allineati con il centro della galassia, da cui la vita stessa proviene; questo centro per gli antichi Egizi è incarnato da una divinità femminile, Iside; verso il femminile, secondo la profezia maya, dovremo rivolgerci per compiere il salto evolutivo al quale siamo chiamati e che l’era dell’Acquario, per sua stessa natura, favorirà.
Carlos Barrios è un antropologo, autore del libro, “Kam Wuj: El Libro Del Destino”, che ha avuto un enorme successo.
Barrios abita Huehuetenango, dimora dei Maya, la tribù di Mam. Con altri Maya ed altri depositari di tradizione, i Mam trasferiscono parte delle tradizioni maya, vengono considerati custodi del tempo, autorità in merito a ragguardevoli calendari antichi.
Dopo aver studiato per 25 anni con gli “anziani della tradizione”, è anche diventato un Ajq’ij della tradizione Maya: un prete cerimoniere e guida spirituale, del Clan dell’Aquila.
“Gli antropologi visitano i luoghi dei templi,” -dice Mr. Barrios- ” e leggono le iscrizioni e inventano storie sui Maya, ma non leggono i segni correttamente. E’ solo la loro immaginazione. Altri scrivono una profezia in nome dei Maya. Dicono che il mondo finirà nel dicembre 2012 . Per questo gli “anziani” Maya sono arrabbiati. Il mondo non finirà, ma sarà trasformato”. Gli indigeni hanno i calendari e loro sanno come interpretarli accuratamente, non gli altri. La comprensione del tempo dei calendari Maya, la comprensione delle stagioni e dei cicli ha dimostrato in sè di essere vasta e sofisticata. I Maya comprendono 17 diversi calendari, alcuni di loro rappresentano il tempo in modo accurato per un lasso di tempo che va oltre 10 milioni di anni. Il calendario che dal 1987 sta attirando globalmente e costantemente attenzione, viene chiamato Tzolk’in o Cholq’ij. Progettato epoche fa e basato sui cicli delle Pleiadi è tutt’ora considerato sacro.
i “custodi del giorno” che studiano i calendari, identificarono un giorno importante nell’anno One Reed (Giunco Uno), Ce Acatal, come era chiamato dai Messicani. Quello fu il giorno in cui si profetizzò che sarebbe ritornato un antenato importante e che sarebbe venuto come una “farfalla”. Nel calendario occidentale, quella data corrisponde alla domenica di Pasqua del 21 aprile 1519, giorno in cui Hernan Cortéz e la sua flotta di 11 galeoni spagnoli, arrivò dall’est a Vera Cruz, in Mexico.
Quando le navi spagnole arrivarono a riva, i nativi stavano attendendo ed osservando per vedere come sarebbe andata. Le vele ondeggianti delle navi, effettivamente ricordano l’agitarsi delle farfalle a pelo d’acqua. In questo modo ebbe inizio una nuova era, un’era che avevano anticipato con i loro calendari I Maya chiamarono la nuova era i 9 Bolomtikus, o i 9 Inferni di 52 anni ciascuno. Mentre il nuovo ciclo si apriva, i nativi furono privati di libertà e territori. Dominarono malattia e mancanza di rispetto. Ciò che iniziò con l’arrivo di Cortez, durò fino al 16 agosto 1987 – una data che molti ricordano come “Convergenza Armonica”.
Milioni di persone trassero vantaggio da quella data per fare cerimonie in luoghi sacri, pregando per una dolce transizione ad una nuova era, il Mondo del 5° Sole. Dal 1987 ad ora, dice Mr. Barrios, siamo in un tempo in cui il braccio destro del mondo materialistico sta scomparendo, lentamente ma inesorabilmente. Siamo alla cuspide dell’era in cui la pace inizia e le persone vivono in armonia con la Madre Terra.
Non siamo più nel mondo del 4° Sole, ma nemmeno già in quello del 5° Sole. Questo è il tempo di mezzo, il tempo della transizione e mentre la attraversiamo c’è una convergenza colossale e globale di distruzione ambientale, di caos sociale, di guerra e di costanti cambiamenti della Terra.
Egli dice che i Custodi Maya del Tempo vedono il 21 Dicembre 2012 come una rinascita, l’inizio del mondo del 5° Sole. Sarà l’inizio di una nuova era che deriverà dal fatto che il meridiano del sole attraverserà l’equatore galattico e la Terra si allineerà con il centro della galassia. All’alba del 21 Dicembre 2012, per la prima volta in 26.000 anni, il Sole sorgerà per congiungersi all’intersecazione con la Via Lattea e il piano dell’ellittica Questa croce cosmica è considerate l’impersonificazione dell’Albero Sacro, l’Albero della Vita: un albero ricordato in tutte le tradizioni spirituali del mondo. Alcuni osservatori dicono che questo allineamento con il cuore della galassia, nel 2012, aprirà un canale di energia cosmica, perché possa fluire sulla terra, pulendola e purificando tutti coloro che vi abitano sopra, elevando tutto ad un livello superiore di vibrazione. Se le persone della Terra potranno arrivare a questo 2012 in buona forma, senza avere distrutto troppo della Terra – dice Mr.Barrios – ci eleveremo ad un nuovo livello. Ma per arrivarci, dobbiamo trasformare enormi e potenti forze che cercano di bloccare la via.
La data specificata nel calendario del solstizio invernale del 2012, non segna la fine del mondo. Molte persone esterne scrivendo del calendario Maya creano sensazionalismi su questa data, ma loro non sanno. Coloro che sanno sono gli “anziani” indigeni a cui è affidata, come custodi, la tradizione “L’umanità continuerà,” prosegue, “ma in un modo diverso. La struttura materiale cambierà e a questo avremo la possibilità di essere più umani.“Stiamo vivendo nell’era più importante dei calendari e delle profezie Maya. Tutte le profezie sul mondo, tutte le tradizioni stanno ora convergendo.
L’economia ora è come una commedia: i primi 5 anni di tensione, dall’agosto 1987 all’agosto 1992, furono l’inizio della distruzione del mondo materiale. In questa fase, ci siamo inoltrati per altri 10 anni ancora più in profondità e molte delle cosiddette “fonti di stabilità finanziaria” sono ora effettivamente vacillanti. Le banche sono deboli. Potrebbero globalmente crollare se non facciamo attenzione. Se le banche crollano allora saremo costretti ad affidarci alla terra e alle nostre abilità. Il sistema monetario sarà nel caos e dobbiamo fare affidamento sulla nostra diretta relazione con la Terra per trovare riparo e cibo.
I poli nord e sud si stanno rompendo. Il livello dell’acqua negli oceani dovrà salire. Ma allo stesso tempo salirà anche della terra dall’oceano, soprattutto vicino a Cuba. Una chiamata alla fusione.
Nell’incontro con il pubblico a Santa Fe, Mr. Barrios racconta una storia sulle cerimonie del più recente capodanno Maya in Guatemala. Dice che un anziano e rispettabile Mam, che vive tutto l’anno in una grotta solitaria in montagna, ha fatto un viaggio a Chichicastenango per parlare con la gente durante la cerimonia. L’anziano lasciò un messaggio molto semplice e diretto: chiese agli esseri umani di riunirsi in supporto alla luce e alla vita. L’anziano delle montagne disse che c’è speranza se le persone della luce si potranno riunire ed unire in qualche forma.
Riflettendo su questo, Mr.Barrios ha spiegato: “viviamo in un mondo di polarità: notte e giorno, uomo e donna, positivo e negativo. Luce e oscurità hanno bisogno l’uno dell’altra. Sono un equilibrio.”
“Proprio ora il lato oscuro è molto forte e sono molto in chiaro su cosa vogliono. Stanno lavorando in molti modi cosi da renderci incapaci di collegarci con la spirale del 5° mondo, nel 2012”
“Dal lato della luce, ognuno pensa di essere il più importante, pensa che la propria comprensione o quella del proprio gruppo siano la chiave. C’è una diversità di opinioni e di culture, quindi c’è confusione e competizione ma non una focalizzazione.
” Per come la vede Mr Barrios, il lato oscuro lavora per bloccare la fusione attraverso il materialismo e il rifiuto. Lavora anche per distruggere coloro che stanno lavorando con la luce per portare la Terra ad un più alto livello. Amano l’energia del vecchio 4° Mondo che è in declino: il materialismo.
Il potere oscuro del 4° Mondo in declino non può essere distrutto o sopraffatto. E’ troppo forte e in chiaro, questa è la strategia sbagliata. L’oscurità può solo essere trasformata una volta che è messa a confronto con la semplicità e l’apertura del cuore. Questo è quello che porta alla fusione: un concetto chiave per il Mondo del 5° Sole.
Mr. Barrios ha detto che l’era emergente del 5° Sole farà porre attenzione su un elemento troppo poco considerato. Mentre i quattro elementi tradizionali: la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua, hanno dominato varie epoche nel passato, ci sarà un quinto elemento che verrà considerato nel tempo del 5° Sole: l’etere. Il dizionario definisce l’etere come un elemento rarefatto dei Cieli. L’etere è un medium, un mezzo: permea tutto lo spazio e trasmette onde di energia in un’ampia gamma di frequenze, dai cellulari alle auree umane. Ciò che è “eterico” viene messo in relazione alle regioni oltre la terra: i Cieli.
Mr Barrios. “Non più oscurità o luce nelle persone, ma una fusione elevata.
Tuttavia ora il regno della oscurità non ha interesse in questo. Cercano di squilibrare la terra e il suo ambiente per non renderci preparati per l’allineamento del 2012. Abbiamo bisogno di lavorare insieme per la pace e per l’equilibrio con l’altro lato. Abbiamo bisogno di prenderci cura della Terra che ci nutre e ci protegge. Dobbiamo metterci tutta la nostra mente e il nostro cuore, per ottenere questa fusione ora, per confrontarci con l’altro lato e preservare la vita. “Essere pronti per questo momento nella storia”, ha detto Barrios. “Non possiamo più giocare. Il nostro pianeta può essere rinnovato o devastato. Ora è tempo di risvegliarsi e agire.”
Scritto da MASSIMILIANO PISCOPO
Gli egizi, grande mistero legato ai Maya
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